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Il centenario del prestigioso ottagono: il marchio MG

Raduno internazionale dell’Italian MG Owners Club sulla Costa degli Etruschi

Un racconto immaginario per Cecil Kimber

Immagino che per tutti i Gentlemen Drivers britannici che vivono nell’aldilà, esista una versione “paradiso” del Times che li accompagna dal primo gennaio 1785. Ho immaginato che una copia del “British daily national newspaper based in London” arrivi a Mister MG, Cecil Kimber e ho indirizzato a lui il mio racconto di viaggio.

Milano 27 maggio 2023

Nel giorno in cui si festeggia, in tutto il mondo, il Centenario dell’iconico Ottagono da Lei creato, ho deciso di scriverle per raccontare come noi dell’Italian MG Owners’ Club abbiamo celebrato questo anniversario importante. Tutti i paesi hanno celebrato per un paio di noi ma noi italiani, si sa, amanti del bello e del buono, le abbiamo prolungate sino a sette giorni.

Nel colorato gruppo di trenta MG, non c’erano purtroppo vetture pre-war ma ben figuravano una rossa TC del 1948, forse frutto di un suo postumo progetto, e due purpuree giramondo MGA che ci hanno raggiunto direttamente dall’Australia.

Il logo del centenario non è opera nostra, anche se siamo la patria dei maggiori pittori di ogni tempo. Questa volta ci hanno pensato i suoi connazionali bravi e pragmatici, ma forse privi di quel guizzo che caratterizza le realizzazioni eccezionali.

Come Presidente dell’Italian Mg Owners´Club ho iniziato il conto alla rovescia per giungere a questo da una anno e ho scandito i giorni sulla pagina del gruppo Facebook.

Milord siamo giunti in Toscana, la stessa descritta da E.M. Foster nel suo splendido volume: “A room with a view” che sua moglie Muriel avrà sicuramente apprezzato. Si sarà infatti beata della descrizione “The joyful life in Italy” che ha spinto i turisti britannici a cercare amore e felicità nel Gran Tour.

Tutti noi ormai “adulti” non possiamo aspirare a tanto ma, grazie a Guidetta di Guidi Tour Coordinatrice degli Area Manager del Club, abbiamo vissuto un viaggio emozionante sulla Costa degli Etruschi.

I partecipanti al raduno

Un viaggio che ci ha permesso di condividere il buon tempo e l’amicizia che unisce gli appartenenti all’Ottagono dell’MG.

Al richiamo di Piero Fusaroli, responsabile degli eventi nazionali e internazionali, hanno risposto in tanti! Erano rappresentate tante bandiere colorate di nazioni europee quali Spagna, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Germania, Svizzera, Italia, Romania. In rappresentanza dell’Australia sono giunti amici dal Western Australia e dal Queensland.

Tutti Milord sono arrivati per celebrare in amicizia il Centenario del prestigioso marchio da Lei ideato.

La partenza da Castiglione della Pescaia

Il primo appuntamento è fissato al resort “Riva del Sole” di Castiglione della Pescaia – Grosseto – che diventerà il nostro campo base per i successivi sette giorni. Dopo il briefing mattutino e le raccomandazioni di rito del responsabile degli eventi, il multicolore serpentone delle nostre MG si dirige verso Massa Marittima.

Attraversiamo Grilli e Potassa e le tortuose stradine della Maremma ci conducono alla nostra destinazione, la piazza della Cattedrale. La basilica dedicata a San Cerbone è costruita in purissimo stile romanico. I suoi tesori, la sua imponente dimensione e la splendida facciata duecentesca la hanno elevata al rango di monumento nazionale, pur trovandosi in un borgo di poche miglia di abitanti.

A pranzo, i tavoli con vista sulla cattedrale consentono ai più attenti di approfondire la conoscenza con le figure di simboliche di animali dal significato apotropaico: tra questi gli orsi che invece di divorare il Santo Cerbone nella fossa gli lambiscono i piedi in atto di sottomissione. Le nostre vetture, parcheggiate nella piazza per la transitiva e benevola funzione, godranno della protezione offerta dal Santo.

Nel pomeriggio ci spostiamo per raggiungere San Galgano. La nostra colonna marcia tra le tortuosità della Strada Provinciale 441: attraversiamo Niccioleta, Gabellino, Ciglierese fino a raggiungere la grandiosa abbazia di San Galgano e l’eremo di Montesiepi che si ergono dietro alla collina.

Milord ci troviamo in un luogo magico e carico di storia. In quell’eremo, infatti, si ritirò San Galgano dopo una giovinezza di dissolutezze: al suo interno si trova un grande sasso con l’elsa di una spada conficcata nel mezzo, una vera Spada nella Roccia.

La storia vuole che Galgano, nel 1180, decise di convertirsi alla religione cristiana e, come voto, conficcò la sua lama nel sasso per trasformarla in una croce. È inevitabile fare il collegamento tra Galgano e il mito di Re Artù.

Navigando nell’arcipelago Toscano

Montesiepi e la tavola rotonda di Winchester sembrano ancora più vicine grazie al magico ottagono delle nostre amate MG.

L’indomani le vetture riposano e tutti noi ci trasferiamo a Porto Santo Stefano per imbarcarci alla volta dell’isola di Giannutri e dell’Isola del Giglio. Ci aspettano sole e mare!

L’isola di Giannutri è un luogo speciale, parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.

Piccola e poco frequentata, larga appena 500 metri e lunga 5 chilometri, in inverno è abitata da circa venti persone che si godono la vita solitaria. Non ci sono automobili né strade asfaltate, ci si muove solo a piedi.

Mentre navighiamo verso l’isola del Giglio, pranziamo a bordo con ottimo pesce e fresco vino bianco, ancora più gradito perché non dobbiamo riprendere il volante. La motonave “Revenge” ci sbarca all’isola del Giglio, rinomata per le sue bellezze naturali.

Mare cristallino di colore verde smeraldo e un paesaggio territorio aspro e selvaggio che ricopre l’intera isola. Visitiamo Giglio Castello un suggestivo borgo medievale che si erge sulle alture dell’isola e Giglio Porto un agglomerato di case multicolori che si specchia in un limpidissimo mare.

Ci imbarchiamo con il sole, poi Milord arriva improvvisamente la tempesta.

La nave “Revenge” cavalca con sicurezza le onde ma tutt’intorno il panorama è apocalittico. Il cielo è livido e oscura il sole, la pioggia e il mare si intrecciano in un vortice roteante e tutto scompare alla nostra vista.

Mezz’ora in balia della natura scatenata poi riappare il sole e, finalmente, tocchiamo terra.

Le auto in Maremma

Le presento Milord le nostre amate inglesine pronte a ripartire all’indomani.

Una TC del 1948, una TD del 1954, tredici MGA 1958-1962, quattro MGB 1964-1979, una MGC del 1968, una MG Midget del 196, otto MGF-TF 1999-2005 e una Austin Healey 3000 bicolore, che si è unita ai suoi festeggiamenti.

Ci ritroviamo nella Maremma evocata da Giosuè Carducci – Nobel per la letteratura nel 1906 – per la foto di rito con i cipressi: “I cipressi che a Bólgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar”.

A Bolgheri, in totale zona pedonale, ci limitiamo alle foto davanti alla casa del poeta e poi con gran brio, le nostre auto sportive si inerpicano nuovamente sulle strade maremmane per raggiungere il ristorante. Siamo nel paradiso dei cacciatori e della selvaggina nostrana.

Non conto i trofei di caccia appesi alle pareti ma ve ne sono di ogni genere, dai cervi ai cinghiali e dai palmipedi ad ogni tipo di pennuti. Il cibo è buono e genuino e dai muri, gli animali ci osservano con i loro immoti e rotondi occhi di vetro.

Una passeggiata a Siena

Il giorno successivo Milord, lasciamo a riposo le auto e, con un magico balzo all’indietro, ci ritroviamo nella perfetta città medievale di Siena. La cerchia muraria su tre colli ha conservato nel corso dei secoli lo stupendo volto trecentesco della città.

Cresciuta intorno all’anno mille, la città di Siena è attraversata dalla via Francigena percorsa anche dai suoi antenati che si recavano da Canterbury a Roma. La città rappresenta il meglio dello stile gotico del trecento che ha mantenuto assolutamente inalterato nel corso dei secoli. Tutti rimaniamo stupefatti percorrendo le stradine medievali che portano al centro e aprono ai nostri occhi la più bella piazza del mondo.

Sulla piazza svetta il Palazzo Pubblico, la stupenda Torre del Mangia e nella parte più antica dell’abitato, il Duomo a fasce bianche e nere: palazzi che fanno corona alla stupenda piazza del Campo. Qui le 17 contrade cittadine si contendono il Palio con una appassionata corsa a cavallo. Pranziamo su di una terrazza panorama e, mentre gustiamo le delizie della cucina senese, immaginiamo il galoppo sfrenato dei cavalieri cadenzato dagli zoccoli sulla gialla terra di Siena.

Al ritorno i più volonterosi controllano e lucidano le loro vetture che l’indomani dovranno fare bella mostra sul lungomare di Castiglione della Pescaia.

Dopo aver visitato la cittadina, ci ritroviamo in un ristorante vista mare per la cena: purtroppo invece di un romantico tramonto sul Tirreno si scatenano tuoni, lampi e la pioggia che ci costringe a chiudere velocemente le capotes e rientrare al resort.

Cento anni di MG e dell’Aeronautica Militare

Il giorno dopo finalmente il sole che ci accompagna fino al 4° Stormo A.M. di Grosseto, dove festeggiamo congiuntamente i due centenari: quello della MG e quello dell’Aeronautica Militare.

Oltre il pesante cancello di ingresso alla base aerea le nostre amate inglesine sfilano davanti al Corpo di Guardia, in perfetto ordine. Seguiamo le segnalazioni degli addetti e parcheggiamo sul piazzale di fronte alla pista di volo dove attendiamo il decollo dei velivoli.

“I piloti in cabina stanno spostando in avanti la manetta dei due motori verso la posizione “idle”, “il minimo”, come lo chiamereste voi…in attesa del via libera della torre di controllo…”.

Ci spiegano le manovre mentre ci raggiunge l’acre odore del combustibile Nato F-35, un boato assordante copre ogni voce e gli ugelli dei turbofan si accendono come due tizzoni ardenti. I velivoli divorano il nastro d’asfalto e i meno di ottocento metri raggiungono la velocità di 160 nodi, circa 300 km/h, per puntare verso il cielo.

Restiamo con il naso all’insù e guardiamo le frecce grigie arrampicarsi furiosamente nel cielo blu.

Milord sono quasi certo che anche i “motorini” delle nostre vetture stiano vibrando per l’emozione di fronte alla potenza sprigionata dai due Turbofan EuroJet EJ200 da 60-90 KN dei velivoli. Un numero inarrivabile rispetto ai 140 Hp delle vetture più performanti.

La guida ci racconta del rateo di salita di questo velivolo che in trenta secondi riesce a salire a circa 10.000 metri di quota.

Ci racconta anche che lo stemma del 4° Stormo è ancora oggi quello di Francesco Baracca, ufficiale di cavalleria che scelse di utilizzare quello del suo Reggimento di appartenenza, per contrassegnare il velivolo con il quale volava con la 91a Squadriglia. Diversa è la storia del cavallino Ferrari: “Quando Enzo Ferrari vinse nel 1923 il primo circuito del Savio, che si correva a Ravenna, conobbe i genitori dell’eroe: il conte Enrico Baracca e la contessa Paolina. Fu essa a dirgli: “Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna”.

Il cavallino era ed è rimasto nero, e Ferrari aggiunse il fondo giallo canarino che è il colore di Modena.

Visitiamo poi il museo storico dello Stormo pieno di ricordi e di cimeli. Vorremmo restare ma il tempo è tiranno. Dopo aver consegnato all’ufficiale una targa ricordo e una copia della rivista “Auto d’Epoca” nella quale si celebra il centenario dalla MG ci avviamo. Le amate inglesine, si mettono in marcia lungo la via Castiglionese per raggiungere la località di Roselle.

Fattoria maremmana e butteri

Visitiamo una fattoria biologica nel cuore della Maremma con oltre 5000 ulivi secolari e dodici ettari di vigneti: scopriamo la bellezza, i colori, i profumi e le suggestioni e le tradizioni di una terra autentica. Milord, il luogo è sublime, pranziamo con pane e olio, graditissimo anche dai suoi connazionali australiani che questa volta lo preferiscono al burro.

La tradizione maremmana è anche incarnata dai Butteri, i migliori domatori di cavalli bradi in Italia, che ci intrattengono con un animato spettacolo a cavallo: la “Marca” del Bestiame, la cavalcata brada, i giochi di equilibrio e una coreografica cavalcata.

Il 26 maggio è il giorno del mio compleanno e quello di Guidetta: a cena festeggiamo degnamente con una grande torta delizia al limone e bollicine per tutti!

La MG family ricambia con una borsa per la mia gemella astrologica e un foulard per me, il nostro obiettivo di trasformare gli amici in una famiglia, marcia sempre a gonfie vele.

Il racconto del guasto alla MGB

Nel corso della giornata c’è un altro episodio che ha testimoniato la solidità della famiglia MG.

Durante il trasferimento al 4° Stormo, per un guasto improvviso si ferma la MGB degli amici danesi e non c’è verso di farla ripartire. Prontamente assistiti dagli amici australiani, provetti meccanici, viene accertato che si tratta di un guasto all’impianto elettrico: non arriva tensione alle candele.

La vettura viene parcheggiata in un luogo sicuro e i passeggeri vengono caricata dalla service car di Guidi Tour.

Nel pomeriggio la vettura viene rimorchiata fino al nostro resort dalla infaticabile MGA – RIP, degli amici australiani e un altro amico del gruppo offre il ricambio completo: il distributore di accensione, completo di cavi.

Il Morellino di Scansano visita e degustazione

Dopo aver montato il pezzo, la vettura riparte. John e Lasse possono unirsi al gruppo per la visita alla Cooperativa dei Vignaioli del Morellino di Scansano, che conta 170 soci, opera su circa 700 ettari di vigneto e produce cinque milioni di bottiglie di ottimo vino, all’anno.

Dopo la visita alla linea di produzione, alla cantina di affinamento in barriques e tonneaux (recipienti in legno di rovere di diversa capacità 225 e 5/600 litri), ci aspetta la degustazione dei vini di produzione in abbinamento a un ricchissimo buffet.

Le guide ci raccontano i segreti di ogni vino che ci viene servito. Nei portabagagli delle “amate inglesine” vengono caricate le deliziose bottiglie dei Vignaioli Scansanesi e tutti torniamo alla base più contenti, certi di portare con noi un pezzo importante della Maremma toscana.

Giunge la sera e, con un po’ di malinconia, pensiamo alla partenza di domani.

Prima di lasciarci per tornare alle nostre case, vogliamo celebrare ancora il compleanno della MG e del suo artefice: brindiamo alla sua memoria Milord, alla sua intuizione, a tutte le vetture che sono uscite dagli stabilimenti di Abingdon e a tutte quelle che continueranno ad essere prodotte con il Magico Ottagono da Lei ideato.

Buon Compleanno MG!